Egitto: 2) Le Piramidi – la Sfinge.

Le Grandi Piramidi

Secondo numerose ricerche effettuate da studiosi ed archeologi, gli abitanti dell’Antico Egitto usavano costruire durante L’Antico e Medio Regno, piramidi erette come veri e propri monumenti funerari al di sopra della tomba del sovrano.

Cheope

La Grande Piramide, conosciuta anche come la piramide di Cheope, è la più grande delle tre Piramidi di Giza, costruita per ciascuno dei tre faraoni – Khufu, Khafre e Menkaure. La Piramide di Khufu è la più grande mai costruita in Egitto, essendo alta 146 metri quando fu costruita. L’erosione e il vandalismo hanno ridotto la sua altezza, che ora è di 138 metri.

La Piramide di Cheope (ellenizzazione dell’antico Khufu) è ancora la più antica delle sette meraviglie del mondo antico e l’unica che rimane quasi interamente intatta. E, migliaia di anni dopo, le piramidi continuano a rivelare misteri ancora da risolvere.

Khufu, conosciuto da noi come Cheope, era un re sapiente ed erudito ma diciamocelo anche un po’ megalomane. Già suo padre aveva voluto per sé la costruzione di tre piramidi, ma Cheope ne voleva una che fosse il suo status simbol, l’espressione della sua autorità e della sua grandezza.

Gli archeologi specializzati nello studio dell’antico Egitto, i cosiddetti egittologi, ritengono che la piramide sia stata costruita come sepolcro del faraone Cheope, regnante della IV dinastia intorno al 2560 a.C., nella valle di Giza, nome odierno dato alla grande necropoli di Letopolis, vicina al Cairo, che si estende su un altopiano di duemila metri quadrati.

In origine la piramide era ricoperta da un rivestimento di calcare bianco con superficie esterna liscia ma a causa di un terremoto avvenuto nel XIV secolo tale copertura si sgretolò. La maggior parte della piramide, sia nella parte visibile all’esterno che nelle strutture interne, è composta di pietre calcaree, grossolanamente sbozzate nelle parti esterne oggi visibili mentre nelle parti a vista dell’interno sono tagliate con grande accuratezza (spesso millimetrica).

piramidecheopeinternoLa sua altezza è stata stimata intorno ai 145 mt e 75 cm, ma originariamente raggiungeva i 150. Nella Grande Piramide sono state scoperte tre camere: la più bassa, detta camera ipogea, si trova sottoterra, scolpita nella viva roccia su cui la piramide è stata costruita e appare incompiuta; più in alto si trovano, nell’ordine, la cosiddetta camera della Regina e ancora più in alto la cosiddetta camera del Re.

All’interno della Grande Piramide non è stato trovato né il feretro né il corredo funerario Questo elemento unito alla mancanza di decorazioni o geroglifici dei vani interni e alle gigantesche dimensioni dell’opera, ha fatto nascere un vasto dibattito con un certo numero di teorie.

Chefren

La seconda piramide (datata al 2520 A.C. e con un ‘altezza di 136 metri) fu costruita dal figlio di Cheope, Chefren, il quale aveva promesso al padre che la sua piramide sarebbe stata più piccola e in effetti è più bassa di 3 metri. Probabilmente però sta cosa lo infastidiva e così la costruì in posizione sopraelevata su uno zoccolo di pietra alto dieci metri in maniera che dominasse tutta la piana.

Insieme ad essa Chefren volle anche la costruzione di una guardiana con la testa di uomo e il corpo da leone, che simboleggiasse il dio Horus: la Grande Sfinge.

Micerino

La terza piramide, quella più a sud e più piccola delle altre due, venne costruita da Micerino (intorno al 2490 A.C) , figlio di Chefren. Molti studiosi attribuiscono le minori dimensioni ad un fattore temporale: si stava delineando una diversa struttura sociale che prevedeva una riduzione del potere dell’imperatore. La Piramide di Micerino presenta un grande squarcio verticale nel lato nord che risale al XII secolo ed è stato opera del figlio di Saladino, Othman ibn Yussef che si era messo in testa di abbattere la piramide. Dopo 8 mesi di tentativi da parte dei suoi uomini e dal momento che il risultato era stato abbastanza penoso, Othman ibn Yussef abbandonò il suo proposito.

Secondo la fervida fantasia di Erodoto, il faraone, dopo che l’oracolo gli avrebbe predetto solo 6 anni rimanenti di vita, preferì dedicarli ai piaceri della vita, più che alla sua morte e la piramide rimase incompiuta.

La Grande Sfinge.

A circa 350 metri dalla piramide di Keope, si trova la Grande Sfinge, il cui nome originario è Hor-em-Akhet, che significa “Horus che è all’orizzonte”. Lunga 73 metri, è la colossale rappresentazione di un leone dalla testa umana, in cui si sono volute riconoscere le fattezze del faraone Khefren che sta a guardia della propria tomba.

Per via delle sua incredibili misure (è lunga 73 metri, larga 6 metri e raggiunge, nel suo punto più alto, un’altezza di 20 metri) è considerata la più grande statua monumentale al mondo, scolpita in un unico sperone di roccia, su cui furono aggiunti, sulla base, dei blocchi di pietra,  in occasione delle numerose ristrutturazioni a partire dalla XVIII  dinastia.

steladelsognoL’archeologia ufficiale fa corrispondere il volto della Sfinge a quello del faraone Chefren, in base a un’iscrizione trovata su una stele di granito posta fra le zampe anteriori della colossale statua. Iscrizione che racconta del faraone Thutmose IV, cui apparve in sogno il Dio Sole Ra-Harakhte, che gli promise il regno se avesse liberato la Sfinge dalla sabbia che l’aveva ricoperta,  sin da quando la necropoli di Giza venne abbandonata. Così fece e, divenuto Re, fece scolpire la stele di granito, detta “Stele del sogno” per commemorare l’evento: essa raffigura due leoni sopra due templi, uno di spalle all’altro, uno rivolto ad est ed uno ad ovest. 

La Grande Sfinge pare sia stata creata attorno al 2500 a.C., al tempo del faraone Chefren (2520-2494 a.C.) Si pensa che rappresenti il faraone Chefren e sia posta davanti alla sua piramide (la seconda del complesso di El-Giza per dimensioni dopo quella di Cheope) per proteggerla.

sfinge2Nonostante il tipo di pietra utilizzato per la testa della Sfinge sia di qualità migliore rispetto a quello usato per il corpo, il volto è la parte più danneggiata del monumento. La causa, tuttavia, non è solamente da attribuire al deterioramento naturale, ma anche all’azione dell’uomo. Infatti il naso è stato completamente rimosso, mentre la bocca e gli occhi sono stati gravemente danneggiati. 

Rispetto al corpo la testa è di dimensioni ridotte. La causa è forse da attribuire o alla scarsa quantità della pietra calcarea dura, o all’esigenza posteriore di allungare il corpo per via delle crepe.

Uno dei misteri della Sfinge, alimentato dalle leggende popolari, è certamente la presenza di passaggi nascosti al suo interno. Attualmente è nota l’origine di uno di essi soltanto. Ultimi scavi hanno rilevato la presenza di altri tre cunicoli nel corpo della statua.

A causa della pessima qualità di pietra calcarea utilizzata, il corpo della Sfinge è la parte più danneggiata dall’erosione naturale. Il collo e la parte inferiore del copricapo, oggi mancante, hanno subito per secoli l’erosione provocata dalle folate di sabbia. Sono inoltre presenti numerose crepe lungo il corpo che sono state datate al tempo della formazione della pietra stessa. A causa del persistente deterioramento, nel corso del tempo sono state compiute moltissime riparazioni.

Le ipotesi sulla natura della Sfinge si conseguono senza sosta e il mistero è ancora fitto: l’incognita di quello sguardo perso fra le sabbie del deserto continua a rappresentare uno degli enigmi più affascinanti dell’egittologia e dell’archeologia in genere.

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